Quattro domande ai relatori di SMAU Milano 2017 (Puntata 4)

SMAU Milano 2017

Il 24, 25 e 26 ottobre torna a Milano l’evento italiano dedicato all’innovazione per le imprese e i professionisti dell’Information & Communications Technology, la cui prima edizione risale al 1964. SMAU si è posto come obiettivo anche quello di formare e rendere competitive le aziende italiane. Per questo motivo un elemento centrale dell’evento sono i workshop tenuti da professionisti, docenti, analisi e associazioni di categoria su varie tematiche, in cui il digitale rappresenta il filo conduttore. Per prepararci all’evento abbiamo preparato per voi una rubrica con i relatori di SMAU Milano 2017. Abbiamo posto loro quattro domande.

Giulia Marchesan

SMAU Milano 2017: Il blog aziendale come metodo di comunicazione efficace. Tecniche per far diventare il tuo blog un blog di successo
Giulia MarchesanTravel blogger e Social Media Manager. Ha collaborato con grandi aziendi nel settore turismo.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?

La cosa che ci piace di più del nostro lavoro come blogger è la possibilità di conoscere le persone, interagire con loro, capire, comprendere ed imparare.

Quali sono i tool a cui non puoi rinunciare?

Sicuramente Google Analytics per quanto riguarda l’analisi dei siti web, Canva per la creazione di infografiche semplici e d’effetto, Semrush per monitorare i competitor e analizzare la posizione SEO del nostro sito e del sito dei nostri clienti e Planoly per la gestione programmata dei profili Instagram (la possibilità di vedere in anteprima la gallery è fantastica!).

Quali sono i trend o le tecnologie che stanno cambiando maggiormente il tuo settore?

Il trend per i prossimi anni sono i video, specialmente quelli caricati su Facebook in grado di fare molte più visualizzazioni rispetto alle altre piattaforme. La possibilità di raccontarsi e raccontare il proprio business in presa diretta rende reale la nostra attività e permette ai lettori di aggiungere alcuni elementi importanti come la voce, il modo di fare e il modo di parlare.

Quali sono i punti di forza e quali i punti deboli per quanto riguarda il digitale nel tuo settore?

Nel blogging i punti deboli sicuramente è ancora la poca capacità da parte delle aziende di capire la professionalità di chi hanno di fronte e di capire qual è il profilo giusto per loro. I punti di forza sono la spontaneità e la capacità di raccontare facendo uno storytelling personale di ciò che ci circonda e ci appassiona.

Lucia Messina

Lucio MessinaSMAU Milano 2017: Instagram per far business: i veri segreti non nascosti
Social Media Strategist.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?

Mi occupo di Social Media Marketing da parecchi anni, la mia vita scorre sui Social, secondo voi cosa mi piace del mio lavoro? 😉
Beh di certo la dinamicità, non sono mai stato una persona statica, mi piace cambiare, mi piace vivere la mia vita tra innovazione e movimento, quindi come non viverla sui social e farla vivere ai miei seguaci attraverso i miei contenuti 😉

Quali sono i tool a cui non puoi rinunciare?

Non ho un tool a cui non potrei rinunciare, più che tool, parlerei di strumenti veri e propri, non potrei rinunciare mai al mio iPhone, il mio iPhone è tutto per me, dalla fotocamere per raccontare la mia quotidianetà sui social, all’app Mail o Whatsapp per interagire con i miei corsisti o collaboratori, si corsisti (insegno Social Media Marketing per corsi di formazione professionale).

Quali sono i trend o le tecnologie che stanno cambiando maggiormente il tuo settore?

Il mondo dei social cambia quasi tutti i giorni, specialmente Instagram negli ultimi tempi è cambiato tantissimo dopo l’introduzione delle stories.

Quali sono i punti di forza e quali i punti deboli per quanto riguarda il digitale nel tuo settore?

I punti di forza sono senz’altro che i social ti permettono di raggiungere persone a te sconosciute e quindi danno la possibilità di instaurare dei rapporti lavorativi e non con persone a te ignote e impossibili da raggiungere senza l’avvento dell’era digitale. I punti deboli di sicuro sono che purtroppo non tutti sappiamo gestire bene i social, quindi a volte si trovano dei contenuti di scarsa qualità o magari non pertinenti al social o alla comunità stessa.

Rosa Giuffrè

SMAU Milano 2017: Come definire un’identità digitale professionale e vincente?Rosa Giuffre
Consulente per la Comunicazione Digitale, Formatrice, Blogger. Autrice di “Social Education: vivere senza rischi Internet e i Social Network”, Flaccovio (2017).

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?

L’autonomia, la possibilità comunicare e di relazionarmi sempre con nuove persone grazie ai social network. Mi piace il concetto di riuscire a trasformare quello che è apparente complicato in concetti semplici (il futurosemplice in fondo è proprio questo).

Quali sono i tool a cui non puoi rinunciare?

Google drive (e il magico mondo Google in generale; analytics ecc 😉 ), mailchimp, Hootsuite, FanpageKarma… ma te ne potrei elencare tantissimi altri, magari meno conosciuti. Con ognuno applico determinate azioni.

Quali sono i trend o le tecnologie che stanno cambiando maggiormente il tuo settore?

Certamente il grande boom delle Instagram stories (che poi sono traslate in Whatsapp stories, Facebook stories… e a breve anche fan page stories…). Il coinvolgimento diretto della persona, del professionista è portato all’ennesima potenza, ma è necessario equilibrio e strategia per poterle usare correttamente anche e soprattutto da parte delle aziende. L’influencer marketing: gioie e dolori delle aziende e dei brand.

Quali sono i punti di forza e quali i punti deboli per quanto riguarda il digitale nel tuo settore?

…rispondere in modo sintetico credo sia impossibile, ho scritto due libri su questo tema 😉 Essenzialmente credo che il vero punto di forza nel digitale è che vince chi è più veloce e non il più forte o il più grande e di esempi, anche di startup cresciute in pochissimo tempo, ne potremmo davvero fare tantissimi. Per ciò che riguarda i punti deboli, pensando alle aziende e alle PMI che sono il mio target, la difficoltà maggiore sta nella resistenza a non voler “cambiare testa”, ad avere un approccio ancora troppo ancorato a vecchi paradigmi di business e di comunicazione. La trasformazione digitale deve al contrario essere abbracciata per rilanciare ogni attività anche e soprattutto le più piccole che sono le nostre colonne portanti. Altra grande difficoltà è legata alla mancanza di Social education (da qui il titolo del mio secondo libro), intesa come consapevolezza personale di ogni utente che si relaziona online. Ecco perché è importante riflettere e soffermarsi anche su quei temi che sembrano scontati, partendo dalla propria identità digitale, fino ad arrivare alle modalità e al galateo per relazionarsi con altre persone online per evitare rischi e, purtroppo, anche pericoli.

Leggi gli articoli della rubrica dedicata ai relatori SMAU Milano 2017: puntata 1, puntata 2, puntata 3 , puntata 5 e puntata 6.

Simone Catania

Mi occupo di comunicazione e marketing digitale per il dominio .SRL dedicato alle Srl italiane e scrivo su news.srl di innovazione e digitalizzazione per le aziende.

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