Lo stato dell’influencer marketing nel 2020

Uno dei vantaggi più importanti per le campagne di influencer marketing è la facilità con cui è possibile raggiungere un pubblico molto ampio, allargare il raggio d’azione delle proprie campagne, rimanendo sempre rilevanti per la propria nicchia. L’influencer marketing si rivela ancora oggi uno strumento di marketing popolare ed efficace con un fatturato in crescita pari a 9,7 miliardi di dollari nel 2020. È questo quello che emerge dal report “The State of Influencer Marketing 2020: Benchmark Report” realizzato da Influencer Marketing Hub su un campione di 4.000 agenzie di marketing, brand e altri professionisti coinvolti nell’industria. I risultati di questo report insieme a dati statistici ci permettono di fare luce sullo stato dell’influencer marketing nel 2020.

Influencer marketing: industria in crescita

Secondo le stime del report di Influencer Marketing Hub, l’industria dell’influencer marketing continua a crescere anno dopo anno. Nel 2020 si è registrata una crescita pari a 9,7 miliardi di dollari. Il settore matura e attrae nuove aziende che intendono semplificare i meccanismi di lavoro per brand e influencer.

crescita influencer marketing 2020
Crescita dell’influencer marketing anno dopo anno.

Circa il 78% delle campagne vengono gestite in-house, mentre il restante 22% si affida ad agenzie o servizi gestiti da marketer o influencer. Un dato in aumento dal momento che oggi esistono tool interni o di terze parti per misurare e gestire le campagne. Negli ultimi 12 mesi sarebbero +380 le aziende specializzate in influencer marketing. Un aumento degli attori in gioco di circa il +250% in soli due anni.

piattaforme influencer marketing 2020
Aumentano le piattaforme e le agencie specializzate in influencer marketing. Sono +380 negli ultimi 12 mesi.

Influencer marketing strumento efficace anche nel 2020

La maggior parte degli intervistati (91%) afferma di avere ottenuto un vantaggio dalle strategie di influencer marketing. Le aziende dimostrano una certa soddisfazione nell’aver raggiunto i propri obiettivi e il 79% si dichiara disposto a investire del budget in altre campagne anche nel 2020. Il 66% degli intervistati prevede di investire in influencer marketing intende aumentare il proprio budget. Il 19% prevede di mantenere lo stesso budget. Questi dati sono molto simili a quelli dall’anno precedente, leggermente più favorevoli. Un’ulteriore prova del fatto che l’influencer marketing rimane una tattica efficace e non mostra segni di rallentamento. Dopo diversi anni di crescita, sarebbe prevedibile un dislocamento del budget verso qualcosa di nuovo. Ciò non è ancora accaduto: brand e marketer sembrano dimostrare ancora fiducia verso l’influencer marketing e non sono alla ricerca della “prossima grande novità”.

Influencer marketing e social network

Un’analisi sul tasso di engagement su Instagram, Twitter e TikTok ha mostrato che gli influencer con un numero più alto di follower hanno un tasso minore di engagement. Ciò è particolarmente chiaro se si guardano i dati di Instagram in cui i dati di nano influencer con meno di 1.000 follower raggiungono un engagement del 7,2% a confronto del 1,1% dei mega influencer con più di 100.000 follower. TikTok presenta un tasso di engagement molto più alto su tutti i livelli di follower.engagement influencer marketing 2020

Influencer marketing e Instagram sono ancora un connubio vincente: l’87% si rivolge a questa piattaforma social per le proprie campagne, un dato in aumento rispetto al 79% dell’anno scorso. Le percentuali per quanto riguardano le altre piattaforme sono rimaste pressoché invariate rispetto all’anno prima. Il 46% si rivolge a Facebook, il 36% a YouTube, il 22% a Twitter e il 16% a LinkedIn e un ulteriore 15% ad altri social specializzati.

L’efficacia delle collaborazioni con micro influencer

Un trend che sembra destinato ad affermarsi: i brand si rivolgono sempre più ai micro influencer. Quest’ultimi vengono considerati dal pubblico come esperti nella propria nicchia e voci di cui potersi fidare. In fine dei conti, le persone seguono i mega influencer perché riconoscono il loro “nome” ma il loro interesse non è particolarmente rivolto al contenuto dei post. Non dovrebbe sorprendere il fatto che i brand stiano spostando il loro budget verso campagne di influencer marketing con micro influencer.

Perché investire in campagne con influencer?

I motivi per cui le aziende si avvicinano all’influencer marketing sono diversi. L’awareness rimane l’obiettivo centrale (40%) delle campagne di influencer marketing, nonostante ci sia un aumento anche nel voler aumentare le vendite (36%). In alcuni casi, l’influencer marketing può attirare nuovi clienti, ma spesso ciò potrebbe non coprire il costo di gestione delle campagne. La relazione con il pubblico, comunque, è considerato l’aspetto più prezioso quando si collabora con un influencer (53%). Il secondo fattore più importante è la produzione di contenuti (27%), mentre al terzo posto c’è la distribuzione (19%).

Molte aziende stanno puntando all’insaziabile richiesta di contenuti online rivolgendo i loro sforzi verso questa strategia di marketing e sfruttando gli influencer per distribuire i loro contenuti. Dai risultati del report di Influencer Marketing Hub, i riscontri sono piuttosto positivi. Molti concordano sul fatto che il marketing degli influencer attiri clienti di alta qualità. Il 72% ritiene che la qualità dei clienti delle campagne di marketing di influencer sia migliore di altre forme di marketing. Un dato leggermente in calo rispetto all’anno precedente (82%).

Il budget allocato all’influencer marketing

Le operazioni che coinvolgono gli influencer sono naturalmente solo una parte del marketing mix. La maggior parte delle aziende assegna il proprio budget a diversi media per raggiungere un pubblico il più vasto possibile. Anche se per una quota molto ristretta, la stragrande maggioranza delle aziende include anche l’influencer marketing.

budget influencer marketing
Il 66% degli intervistati prevede un aumento del budget per campagne di influencer marketing nel 2020.

Il 43% dei brand ha dichiarato di spendere meno di 10.000 dollari all’anno per questa strategia. Va da sé, che l’importo che un’azienda è disposta a spendere varia dal budget iniziale dedicato al marketing. Chi lavora con mega influencer e celebrità, è disposto a sborsare di più. L’80% degli intervistati alloca il budget in influencer marketing tramite il dipartimento di marketing.

ROI e altre metriche per misurare i risultati

Il 65% degli intervistati dichiara di misurare il ROI delle campagne. L’influencer marketing è ora abbastanza diffuso e la maggior parte delle aziende ha capito che per misurare al meglio il ROI è necessario utilizzare delle metriche che permettano di misurare gli obiettivi delle campagne. Un’industria matura richiede la possibilità per le aziende di poter avere risultati tangibili. Il 39% degli intervistati ritiene che il metodo giusto per valutare una campagna di influencer marketing sia quello di guardare alle conversioni/vendite generate. I restanti intervistati hanno obiettivi diversi: il 34% è maggiormente interessato all’engagement o ai clic generati; il 27% alle visualizzazioni/copertura/impression. Il valore degli Earned Media sembra essere diventato sempre più un modo di misurare il ROI nelle campagne di influencer marketing (77%).

Frodi e rispetto delle norme vigenti

Una preoccupazione crescente tra gli intervistati è quella legata alle frodi. Un argomento importante affinché il settore non venga messo in cattiva luce. Oggi ci sono molti strumenti che aiutano a rilevare possibili truffe. Ciononostante il 68% ha dichiarato di essere preoccupato e un possibile motivo di tale preoccupazione è dovuta al fatto che molte aziende hanno avuto esperienze negative in tal senso (68%). Circa la metà degli intervistati (49%) ritiene che la sicurezza del brand possa essere messa potenzialmente in pericolo con una campagna di influencer marketing gestita male.

Il report evidenzia inoltre quello che potrebbe rappresentare un problema generale: il rispetto delle norme vigenti. Nonostante alcuni Paesi come gli USA e il Regno Unito abbiano emanato delle linee guida e piattaforme come Instagram abbiano reso più semplice seguire queste regole, solo una piccolissima parte presenta una partnership conforme alle norme. Un dato che dovrà inevitabilmente essere rivisto, con il maturarsi dell’industria e delle collaborazioni brand-influencer.

Difficoltà nel trovare l’influencer giusto

I brand affermano di avere difficoltà a trovare influencer adatti al loro settore. Il 23% ha dichiarato che è stato molto difficile a fronte del 62% che ha avuto difficoltà medie. Solo per il 14% trovare il giusto influencer è stato facile. Nonostante ci siano a disposizioni più piattaforme e strumenti, oltre ad agenzie specializzate, la maggior parte dei brand sembra far fatica a trovare il giusto influencer. Probabilmente questo dato suggerisce che le piattaforme di settore devono migliorare la loro offerta allineandola alle richieste ed esigenze delle aziende.

Simone Catania

Mi occupo di comunicazione e marketing digitale per il dominio .SRL dedicato alle Srl italiane e scrivo su news.srl di innovazione e digitalizzazione per le aziende.

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