Qual è il ruolo dell’uomo nell’era dell’automazione?

Automazione, intelligenza artificiale (AI) e Big Data sono esempi di tecnologie dirompenti diventate onnipresenti nella nostra vita quotidiana. Esse hanno cambiato per sempre ogni tipo di dinamica tradizionale. Nel mondo del lavoro, l’automazione dei processi porta a una maggiore produttività. Tuttavia, la preoccupazione è che diversi compiti o professioni diventino obsolete nei prossimi anni portano alla perdita di posti di lavoro. Quali sono quindi le competenze e il ruolo dell’uomo nell’era dell’automazione?

I robot al posto nostro

Oggi sempre più operazioni che sia in fabbriche o in professioni come la medicina, vengono sottoposte all’automazione e, di conseguenza, vengono eseguite da robot o algoritmi. Sono in particolare le attività che richiedono in gran parte azioni di routine ad avere un maggior rischio di declino: magazzini di stoccaggio e vendita al dettaglio possono sono settori in veloce cambiamento. L’automazione è senza dubbio destinata a influenzare il mercato del lavoro e i compiti svolti dalle persone. Le stesse tecnologie comunque generano nuove professioni e nuovi posti di lavoro. I bambini di oggi avranno professioni e posti di lavoro che non esistono oggi. Basti pensare alla figura del programmatore web, oggi centrale, ma che non esisteva anni fa.

Flessibilità e agilità: fattori di successo delle aziende digitali

Il ruolo dell’uomo nell’automazione

Se l’automazione dei processi prende piede nel mondo lavoro, quali sono i compiti che svolgera l’uomo? La buona notizia è che il lavoro umano sarà necessario anche nell’industria 4.0. In particolare saranno richieste capacità di gestione e formazione del personale, così come professionisti che vengano coinvolti nei processi decisionali, nonché nella pianificazione strategica. Naturalmente anche tutti quei compiti che prevedono un certo livello di creatività saranno difficili da automatizzare. Professionisti e leader mondiali stanno studiando e lanciando iniziative sulle tendenze derivanti dall’automazione, dalla trasformazione digitale e persino dalla globalizzazione. È già in corso una modifica delle strutture e dello stile organizzativo tradizionale delle aziende. Assisteremo sempre più a una riformulazione del modo in cui le aziende attraggono, reclutano, addestrano, premiano e dirigono il proprio personale. In questa frase di cambiamento le aziende avranno difficoltà a trovare professionisti formati su tematiche nuove e dovranno accollarsi spesso la il compito di aggiornare il personale. In futuro le competenze richieste oggi, saranno stravolte. Umani e robot programmati con intelligenza artificiale e automazione saranno in grado di collaborare e generare migliori risultati. I professionisti del futuro dunque dovranno dimostrare di lavorare a stretto contatto con l’automazione e concentrarsi su abilità che le macchine non potranno sostituire.

Quali competenze del futuro nell’era dell’automazione?

La veloce evoluzione della tecnologia richiederà professionisti in grado di aggiornare e formarsi costantemente. Secondo uno studio condotto da Oxford Economics basato su sondaggi di 352 professionisti, le capacità di leadership con la maggiore richiesta entro i prossimi 5-10 anni sono:

Agilità con le aziende digitali

La trasformazione digitale nelle aziende richiede sempre più che lo staff abbia le competenze per lavorare virtualmente, realizzare progetti digitali, avere una conoscenza del marketing digitale, compresi social network, e-commerce e web 2.0, avere una comprensione dell’informatica, di software specifici e dei sistemi aziendali.

Competenze interpersonali e comunicative

Essere in grado di comunicare in modo efficace sarà una delle abilità del lavoro. Verranno valutate positivamente le capacità nel facilitare di team building, incoraggiare il brainstorming, la co-creatività, favorire relazioni solide con i fornitori, i partner di outsourcing e soprattutto i clienti. Nonostante le differenze culturali e le distanze geografiche, sarà di fondamentale importanza per le aziende allinearsi a un modello di struttura aziendali online. Sarà necessario sostituire la tradizionale dinamica di comando-esecuzione con uno stile più collaborativo tra gruppi di lavoro.

Flessibilità operativa globale

La globalizzazione entra in scena in numero sempre maggiore anche di PMI che oltre a richiamare lavoratori con diversi background cercheranno di penetrare in nuovi mercati, anche lontani, incoraggiati dall’innovazione. Pertanto, la flessibilità di operare nei mercati esteri e la comprensione di queste imprese internazionali saranno una capacità chiave per i leader del futuro.

Pensiero agile

In un mondo di continui cambiamenti e progressi tecnologici, la capacità di prepararsi per più scenari è vitale. Alta priorità verrà data a chi dimostra un pensiero innovativo e chi saprà gestire scenari complessi.

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Stephanie Ospina

Amo appassionare i lettori tramite lo storytelling. Come redattrice online voglio aiutare le aziende a conoscere e sfruttare le possibilità offerte dalla trasformazione digitale.

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