Come proteggere i contenuti online: intervista a Gabriele Visintini

Il web e le piattaforme social sono diventati un vastissimo contenitore di contenuti. Oltre ai privati, sono sempre più le aziende che utilizzano i canali social per condivedere informazioni all’interno di strategie di comunicazione inglobare nel marketing mix dell’azienda. Un impianto normativo che riesca a gestire in modo univoco queste nuove modalità digitali non esiste ancora, né tanto meno la tutela del diritto d’autore.

Abbiamo invitato Gabriele Visintini, fondatore di Cam.TV per approfondire il tema legato al diritto d’autore dei contenuti social e per presentarci la loro soluzione tecnologica tra token e blockchain per risolvere rispondere a questa nuova necessità del mondo digitale.

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1- Oggi persone e aziende pubblicano sui social. A chi appartiene realmente il contenuto?

Ogni anno sono sempre più le persone e le aziende su internet. Un trend sempre in crescita che ha registrato, con i limiti alla mobilità del 2020, un ulteriore incremento, a cui è corrisposta, di conseguenza, una crescita della domanda di contenuti digitali e l’affermarsi di nuovi format ed esigenze da parte degli utenti.

Avere più profili social e un sito web non è più prerogativa di una minoranza, anzi. Le persone ormai hanno familiarità con la loro identità digitale che li vede al tempo stesso produttori e consumatori di contenuti digitali (prosumer: neologismo da producer+user). Ma se oggi internet offre a tutti la possibilità di pubblicare i propri contenuti digitali, solo in pochi riescono davvero a valorizzarli e a trarne un profitto economico. Attraverso i social network principali, come Facebook, Instagram e YouTube, è possibile pubblicare contenuti di ogni genere, ma sono le piattaforme stesse ad averne il controllo e a trarne il vantaggio economico maggiore.

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2- Quali le soluzioni tecnologiche per tutelare il diritto d’autore in rete?

L’appropriazione indebita di contenuti online non è certo una novità: si tratta di una pratica diffusissima e largamente abusata. Tuttavia, non bisogna dimenticare che le norme che regolamentano il diritto d’autore valgono anche nel mondo digitale e, quindi, ai suoi contenuti. Il fatto che vengano condivisi e pubblicati online, non implica assolutamente che siano “liberi” o di “dominio pubblico”.

In caso di furti o plagi, spetta al suo autore dimostrarne la paternità per chiederne la rimozione, i danni o una fee per il suo utilizzo. Un valido strumento che può aiutare in questi casi è dotarsi di un tool in grado di certificare in maniera certa la data di creazione e la paternità del contenuto.

La firma digitale, similmente alla firma autografa, ad esempio, può testimoniare la provenienza di un documento o, più in generale, di un contenuto da una determinata persona, ma l’attribuzione della data certa di creazione avviene attraverso una specifica procedura che prende il nome di validazione temporale. La validazione temporale (o time stamping) consiste nell’associare al contenuto in questione una marca temporale con un processo simile a quello che vede una certificazione emessa da un soggetto certificatore, avente ad oggetto la data e l’ora in cui la marca stessa è stata apposta. In questo caso, quindi, occorre inviare il contenuto a un ente abilitato a offrire questo servizio di validazione temporale.

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3- Quali sono i vantaggi offerti dalla blockchain per gestire aspetti legati al copyright?

La blockchain permette di uscire dagli schemi classici dei sistemi centralizzati che, per loro natura, hanno bisogno di soggetti terzi che ricoprono la funzione di garanti (si pensi, ad esempio, ai notai o al e banche). Le principali caratteristiche delle tecnologie blockchain, infatti, sono l’immutabilità del registro, la trasparenza, la tracciabilità delle transazioni e la sicurezza basata su tecniche crittografiche. Dal punto di vista operativo, queste tecnologie offrono una valida alternativa agli archivi centralizzati e consentono, di fatto, una gestione dei dati la cui verifica, autorizzazione e attendibilità può avvenire senza che sia necessaria una qualche autorità centrale.

Partendo da questi principi, la blockchain apre le porte ad un nuovo concetto di fiducia online, in grado di garantire la possibilità di verificare, in totale trasparenza, informazioni che vengono registrati in archivi che hanno sono inalterabili, immodificabili e dunque immuni da corruzione. Non a caso, infatti, il concetto stesso indicato in precedenza di validazione temporale (o time stamping), è una delle basi di funzionamento della blockchain.

Pertanto, grazie alla blockchain, per il creatore di contenuti digitali scompare la necessità di rivolgersi a un ente certificatore per tutelare la propria opera da furti e plagi, permettendo di semplificare al massimo la creazione e la gestione del diritto d’autore online.

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4- Come funzionano i NFT?

Gli NFT, o “Non-Fungible Token”, sono dei certificati di proprietà digitale. I token non fungibili sono in grado di replicare nel mondo digitale il concetto di “unicità” o “scarsità” dei beni del mondo reale.

Si pensi, ad esempio, ad un’opera d’arte: gran parte del suo valore è dovuto proprio al suo essere unica nel suo genere e non replicabile. Grazie agli NFT, non solo è possibile mettere al sicuro quest’opera dalle duplicazioni, ma è anche possibile garantirne sempre l’autenticità poiché, attraverso la blockchain, è possibile tracciare e risalire in maniera assolutamente sicura al suo autore.

Se parliamo di opere, per così dire, “fisiche”, come in questo caso, allora per creare un NFT occorre “digitalizzarle” e registrarle in blockchain con una procedura specifica online (su siti dedicati). Per i contenuti digitali, invece, è sufficiente procedere con la registrazione in blockchain per tutelarli: l’NFT rappresenta in modo unico e inderogabile il contenuto stesso e solo chi lo possiede ne è il legittimo proprietario, evitando furti e plagi.

Come tutti i token, gli NFT sono anche vendibili e scambiabili: gli autori possono quindi mettere in vendita i certificati di proprietà dei loro lavori che possono quindi essere ceduti e acquistati liberamente e in sicurezza grazie alla blockchain.

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Le tecnologie blockchain si riescono a far carico, quindi, anche di temi etici che non sempre (o non immediatamente) trovano una facile soluzione nell’ampio panorama dell’innovazione digitale. Elementi come la trasparenza, la responsabilità, la comunità e la decentralizzazione stanno trovando sempre più spazio per concretizzarsi online e nuove realtà si stanno affermando per offrire questo genere di soluzioni. Cam.TV, infatti, ambisce a farsi carico della spinosa tematica legata al copyright dei contenuti digitali, creando un ambiente dove gli utenti possono liberamente cercare e offrire conoscenza in modo sicuro e remunerativo. Chiunque abbia una passione, delle competenze specifiche o vuole avviare un’attività online può pubblicare articoli, video, live, vendere corsi e contenuti premium che possono essere valorizzati e monetizzati tramite libere donazioni o vendite all’interno della piattaforma stessa.

Dal 2 giugno  2021, la Social Company sta offrendo la possibilità di prendere attivamente parte allo sviluppo della piattaforma con la campagna di Security Token Offering (STO), una delle prime ad utilizzare strumenti finanziari tokenizzati full compliance in Europa. Acquistando i Security Token di Cam.TV (CAM token) è possibile ottenere il diritto di partecipare al fatturato della piattaforma.

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