Nuova funzione opt-in di Google: sfida o opportunità?

Google ha lanciato già da qualche mese una nuova funzione, chiamata Ads-personalization che permette agli utenti di Internet di avere un approccio più attivo e rispettoso della propria privacy sui messaggi pubblicitari ricevuti.

Il sistema funziona attraverso un’innovativa interfaccia web di Google (myactivity.google.com), attraverso la quale gli utenti possono avere totale controllo e maggiore privacy. Ciò significa poter controllare la mole e la tipologia di messaggi e decidere quali pubblicità ricevere e visualizzare e dove, sia sul motore di ricerca sia attraverso i dispositivi Android connessi al proprio account, su Gmail e attraverso gli altri servizi di Google.

Inoltre, attraverso la funzione “Gestione attività”, l’utente ha un maggiore controllo sul tracking, potendo abilitare o disattivare in qualsiasi momento il salvataggio delle informazioni.

Quest’operazione dà a Google la possibilità di utilizzare le informazioni e i dati di navigazione raccolti attraverso i propri servizi, siti e app di partner anche a scopo pubblicitario.

Questa sorta di “operazione trasparenza” che Google ha messo in atto, può essere letta anche come un modo per le aziende di fronteggiare il fenomeno crescente degli ad-blocker, di cui abbiamo già parlato sul blog qualche settimana fa.

Vi proponiamo però anche un’altra chiave di lettura in ottica aziendale. Con queste nuove impostazioni, un’azienda che decida di utilizzare uno degli strumenti di pubblicità di Google, avrà la sicurezza di attuare campagne ancora più efficaci proprio perché più dirette e geolocalizzate e già opt-in a monte.

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