La popolarità e l’uso sempre maggiore dei social network ha reso gli utenti stessi strumenti di connessione sociale molto più funzionali della tradizionale pubblicità. L’influencer marketing è oramai uno strumento indispensabile nella cassetta degli attrezzi dei marketer del web. Un trend destinato a durare che le aziende di qualsiasi settore e dimensione possono sfruttare a loro favore in termini di visibilità e promozione. Buzzoole, startup innovativa nata a Napoli, ha cavalcato questo fenomeno diventando una delle principali piattaforme del settore. Abbiamo incontrato Fabrizio Perrone, CEO di Buzzoole, per parlare di influencer marketing e naturalmente di Buzzoole.
Iniziamo dal nome. Cosa vuol dire Buzzoole?
Il nostro nome nasce dalla fusione tra il termine inglese “buzz” che significa “brusio”, “mormorio”, e “Googol”, il numero intero esprimibile con 1 seguito da cento zeri, pari a 10100, che ha dato origine anche al brand Google. L’intenzione era quella di richiamare alla mente la capacità delle piattaforma di ricercare gli influencer più adatti alle campagne dei singoli brand e di produrre quindi un “buzz” all’ennesima potenza.
Com’è nata l’idea dietro il vostro progetto imprenditoriale di successo?
Buzzoole nasce come evoluzione di “ViralEye”, un progetto di piattaforma per la generazione del passaparola a cui stavo lavorando da qualche anno. Dopo l’incontro con Gennaro Varriale, oggi CTO dell’azienda, a sua volta reduce dal successo che il suo progetto Pingram aveva riscosso a livello internazionale in termini di passaparola, nacque la sfida di creare un algoritmo molto complesso che unisse i risultati di entrambe le sperimentazioni. Da lì la creazione di un primo team – composto da noi due più Luca Pignataro (grafico) e Luca Camillo (programmatore e sistemista) – e la partecipazione a “La battaglia delle idee” di Napoli che ci diede accesso al programma Microsoft BizPark e ci permise di usufruire così di servizi web dal valore di 30.000 euro. Da lì poi la storia è nota.
Cosa offre la vostra piattaforma ad aziende e influencer?
Buzzoole è una piattaforma di Influencer Marketing end-to-end in grado di connettere i brand ai giusti influencer della rete grazie all’utilizzo dei big-data, al fine di stimolare le conversazioni intorno alle loro campagne. In breve, da una parte abbiamo le aziende che intendono portare avanti delle campagne sui propri servizi/prodotti; dall’altra abbiamo utenti della rete molto competenti o appassionati di un determinato mercato o topic. Ecco, quello che noi facciamo è mettere in contatto le une con gli altri all’interno della nostra piattaforma tecnologica che automatizza, gestisce e misura gli investimenti marketing con gli influencer.
Il suo cervello, GAIIA – Growing Artificial Intelligence for Influencers Affinity, opera innanzitutto attraverso la comprensione del linguaggio naturale (NLU), segmentando il testo ed evidenziando le caratteristiche principali dei post dei publisher. Ma c’è di più. GAIIA passa anche per la Image Recognition: il modulo di analisi è basato su Convolutional Neural Network (CNN), reti neurali convolutive multi-livello, che operano su tagging, identificazione del brand, identificazione di topic e interessi, geolocalizzazione, identificazione dell’evento e verifica del posizionamento. Al termine di tutto il lavoro di analisi andiamo a verificare la “distanza” tra l’influencer e il brand, ovvero la Brand Affinity. Grazie all’elaborazione di 50 milioni di post e 30 milioni di immagini, l’Intelligenza Artificiale di Buzzoole riesce a garantire oggi performance del 10-25% più elevate rispetto alla media di mercato in materia di matching tra brand e influencer. Grazie a questa piattaforma di marketing automation i brand sono in grado di monitorare in tempo reale l’andamento delle performance delle campagne secondo precisi KPI.
Quali sono i trend dell’influencer marketing secondo voi e quali le prospettive future?
Sicuramente le campagne di Influencer Marketing avranno un peso sempre più significativo nella creazione del rapporto cliente/impresa e farà sempre di più da raccordo tra l’online e l’offline. In questo scenario, il ruolo degli influencer, soprattutto i micro-influencer sarà sempre più decisivo e andrà a coprire bisogni e obiettivi di marketing sempre più variegati. Ad esempio il coinvolgimento di influencer all’interno di un evento live e la sua trasmissione in diretta su Facebook, ad esempio, sono degli ottimi modi per far sentire l’utente al centro e coinvolgerlo maggiormente nelle attività dei brand. In questo saranno d’aiuto anche le tecnologie legate alla Virtual Reality che permetteranno di realizzare esperienze sempre più immersive ed esclusive. La tecnologia sarà sempre più alla base delle analisi dei comportamenti dei clienti e delle scelte aziendali mentre i modelli di business e i metodi di valutazione saranno sempre più orientati alla performance.
Com’è composto il vostro team?
Il cuore di Buzzoole è composto dal reparto IT con a capo Gennaro Varriale, dalle Operation presidiato da Viviana Cavaliere e dal Marketing guidato da Gianluca Perrelli. Giovanni Scarduelli, Managing Director per l’Italia, si occupa dello sviluppo commerciale di Buzzoole nel nostro paese operando tra le sedi di Milano e Roma mentre Ian Samuel, MD e Chief Commercial Officer UK, ha il compito di presidiare il mercato inglese. Il personale è dislocato tra le sedi di Napoli (il nostro headquarter), Milano, Roma e Londra. Tutti i componenti di Buzzoole provengono da luoghi e realtà molto diverse tra loro e questo per noi rappresenta un punto di forza. È proprio questa eterogeneità che costituisce il cuore pulsante dell’azienda: dal continuo scambio di opinioni e punti di vista, nascono ogni giorno nuove idee che ci aiutano a migliorare la piattaforma e a fornire sempre un servizio di qualità.
Com’è una giornata tipo nei vostri uffici?
Le giornate in Buzzoole sono sempre molto cariche. Ogni mattina ciascun reparto fa un punto della situazione e periodicamente facciamo riunioni tra i diversi team per promuovere la comunicazione e lo scambio di informazioni. Lavorare su sedi dislocate in città diverse non è sempre semplice ed è per questo che facciamo di tutto affinché i reparti possano comunicare nella maniera più agevole possibile utilizzando anche newsletter interne e momenti di incontro dal vivo oltre che virtuali. Durante il giorno si lavora duro: ogni team è impegnato al raggiungimento di obiettivi comuni, ma non mancano i momenti di svago, gli aperitivi, i compleanni e gli onomastici, questi ultimi sempre molto numerosi specialmente nel team di Napoli. Periodicamente svolgiamo anche attività di team building per rafforzare lo spirito di squadra.
Influencer si diventa o si nasce?
Ovviamente si diventa, sempre. In che modo? C’è chi, ad esempio, per lavoro o per passione, ha maturato delle competenze molto elevate in un determinato mercato o tema di discussione, dal food ai motori, dalla moda al cibo, e chi ha deciso di dare sfogo a una propria passione al di fuori del lavoro attraverso un blog o un profilo social. Qualsiasi sia la strada intrapresa, queste persone hanno in comune il fatto di essere dei punti di riferimento per le loro community. Attraverso la nostra piattaforma questi influencer hanno la possibilità di avere un contatto diretto e partecipare in prima linea alle iniziative dei brand che più amano, quelli di cui avrebbero scritto o commentato a prescindere. E la ricompensa per la partecipazione alle campagne può andare dai gadget al test prodotto in anteprima fino alla partecipazione a eventi esclusivi. Naturalmente non tutti gli influencer sono guru con milioni di follower: ci sono degli utenti iscritti in piattaforma con un seguito minore che, grazie al nostro algoritmo di analisi, riescono a partecipare a delle prime campagne e a farsi notare dai brand per la loro creatività o l’originalità dei loro contenuti. Inoltre all’interno dei loro profili, possono accedere a una serie di metriche di analisi relative alla loro influenza che può essere utile per comprendere quali sono i punti di forza e quali gli aspetti che invece andrebbero migliorati. Inoltre la nostra piattaforma fornisce un ottimo trampolino per chi vuole iniziare a lavorare con i brand e ottenere, di ritorno, una maggiore visibilità e la possibilità di ampliare il bacino dei propri follower. Ovviamente il successo si ottiene con l’impegno e attraverso la produzione di contenuti originali e di qualità: per questo motivo stiamo per lanciare un’Academy dedicata all’IM all’interno della quale i nostri utenti potranno approfondire alcune tematiche specifiche di questo mercato e migliorare così il proprio livello di influenza.
Grazie a Fabrizio Perrone e a tutto il team di Buzzoole, startup innovativa che ha lanciato la prima piattaforma italiana per l’incontro tra influencer e aziende.