Intervista a Marcello Chiapponi, fisioterapista digitale

Rendere accessibili online le proprie conoscenze professionali e creare una piattaforma digitale per aiutare le persone a comprendere, analizzare, gestire e infine risolvere piccoli disturbi muscolo-scheletrici. Marcello Chiapponi, fisioterapista e personal trainer, è il creatore di L’altra Riabilitazione, sito che registra oltre 300.000 visite al mese. Abbiamo incontrato Marcello per parlare della sua professione e del mondo digitale.

Come si sposa fisioterapia e mondo di Internet?

La salute è uno degli argomenti più ricercati sul web. La gente cerca risposte ai propri malesseri e rimedi per curarli. Nell’ambito della fisioterapia, la stragrande maggioranza dei siti presenta il problema e indica come soluzione quella della visita in studio presso il titolare del sito. Su L’Altra Riabilitazione invece, la visita da me è solo raramente citata: l’obiettivo del sito è quello di fornire soluzioni che le persone possano applicare immediatamente e in autonomia. L’Altra Riabilitazione si pone quindi come fonte di informazioni corrette e sensate e come fonte di soluzioni.

Com’è nato L’altra Riabilitazione?

Il sito è nato 11 anni fa, nella pausa pranzo del centro in cui lavoravo allora. Sono sempre stato un grande appassionato di tecnologia e avevo fatto tutto da solo: registrazione del dominio e pubblicazione del sito con Microsoft Publisher. Per tanti anni è rimasto lì nel cassetto senza fare nulla. Nel 2012 ho affrontato un primo restyling e ha cominciato a suscitare un piccolo interesse. Ai tempi era ancora un sito “standard” di presentazione del mio lavoro. Dall’estate 2014 ho pensato di trasformarlo in una fonte di informazioni che potessero essere immediatamente fruibili dalle persone.

Che tipo di contenuti presenti al pubblico di Internet?

Contenuti di varia natura dagli articoli, ai video, infrografiche o semplici post su Facebook. Tutti con lo stesso scopo: dare informazioni corrette e soluzioni pratiche.

Quali sono i vantaggi di un sito web con contenuti per un professionista che opera offline?

Oggi come oggi, moltissime persone prendono le loro decisioni in base a quello che vedono online. Una volta poteva esserci “l’esperto che parlava in televisione” ed era irraggiungibile per i più. Oggi tutti noi abbiamo la possibilità di mostrare le nostre competenze di fronte al pubblico che ci interessa. È un vantaggio incredibile che fino a 10-15 anni fa non era assolutamente pensabile. Il beneficio è proprio quello di poter instaurare un rapporto di fiducia anche senza essersi visti o senza essere stati consigliati da amici o parenti.

Con l’avvento di Internet è cambiato qualcosa nel rapporto paziente-professionista della salute?

Per me ben poco, dato che sono sempre stato quello di cui le persone avevano letto su Internet. Certamente, capita che qualcuno si sia già informato troppo e abbia ricostruito ipotesi poco verosimili sulla sua situazione. Tuttavia questi soggetti probabilmente lo avrebbero fatto in un altro modo anche senza Internet. Capisco che per alcuni colleghi possa invece essere stato un bel cambiamento e un bel problema da gestire. Non lo è stato invece per me.

Esistono innovazioni digitali che hanno cambiato o stanno cambiando il tuo lavoro?

Purtroppo no. La rivoluzione più grande è proprio quella della fruizione di contenuti prima non disponibili. Certamente, io oggi faccio abbondante utilizzo di strumenti digitali per creare una buona esperienza al paziente, ma non si tratta di strumenti particolarmente innovativi: video, e-mail di follow-up e simili esistono da tanto tempo. Dal punto di vista “operativo”, purtroppo c’è ben poco di concreto a livello digitale.

 

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Simone Catania

Mi occupo di comunicazione e marketing digitale per il dominio .SRL dedicato alle Srl italiane e scrivo su news.srl di innovazione e digitalizzazione per le aziende.

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