E-commerce

Casaleggio Associati: numeri in positivo per l’e-commerce in Italia

Il 3 maggio scorso presso la Camera di commercio di Milano Casaleggio Associati ha presentato la XI edizione di E-commerce in Italia. In occasione dell’evento sono stati presentati i risultati dello studio a cui hanno partecipato oltre 3.000 aziende. Dal 2007 Casaleggio Associati fornisce interessantissimi dati sul panorama del mercato e-commerce italiano.

Guardando i dati della ricerca sull’e-commerce condotta da Casaleggio Associati per l’anno 2016, per il nostro Paese si evince un generale miglioramento con un sistema sempre più maturo e consolidato. Le transazioni commerciali online hanno registrano un’ascesa esponenziale in tutto il mondo: nel 2016 il fatturato generato in Italia dall’e-commerce è pari a 31,7 miliardi di euro. Una crescita del 10% rispetto all’anno precedente.

Crescita del fatturato e-commerce 2016 in Italia

I settori tempo libero, turismo e assicurazioni trainano l’e-commerce italiano generando il 74% del fatturato. Il settore turistico è uno dei più maturi e ben strutturato in Italia e anche quest’anno registra una crescita del 12% circa. Nell’ultimo anno la crescita maggiore in termini di fatturato è stata ottenuta dai settori salute e bellezza (+36%) e alimentare (+33%). Dai dati emergenze però anche una carenza di offerta con vendite online ancora poco sviluppate per quanto riguarda moda, alimentari, casa e arredamento. Gli acquisti degli acquirenti italiani passano molto spesso attraverso i centri commerciali online di grandi aziende internazionali. Risulta quindi naturale che le aziende italiane siano sempre più presenti sui marketplace. Nel 2016 la percentuale di negozianti italiani presenti su Amazon, eBay, Alibaba e altri marketplace minori è del 57%. Tuttavia, una forte competizione e la bassa marginalità di queste piattaforme rendono difficile generare un fatturato voluminoso. Il trend genera comunque di per sé un risultato positivo per l’e-commerce in Italia.

Distribuzione dei fatturati nel 2016

Un ulteriore dato interessante è la sempre maggiore diffusione nell’uso dello smartphone a discapito del desktop: +11,5% rispetto al 2015. A confronto di un 5% nel 2012, la percentuale del fatturato proveniente da mobile nel 2016 è salita al 26%. Le opportunità date dal mobile sono molto ampie. Le previsioni stimano che le transazioni online raggiungeranno il 45% entro il 2020 a livello globale. In Asia, l’e-commerce mobile ha già raggiunto il 39%, in cui figurano aziende come Alipay e WeChat, quest’ultima permette ai suoi 889 milioni di utenti attivi al giorno di navigare, chattare ed effettuare acquisti. Ci si aspetta anche una graduale scomparsa della tradizionale cassa per dare spazio ai pagamenti elettronici tramite app. In lieve crescita il fatturato e-commerce estero di aziende italiane pari al 29%, rispetto al 27% del 2015. Caratteristica fondamentale per approdare su un mercato estero è avere sempre essere un sito multilingue.

I dati in crescita presentano uno scenario positivo per l’e-commerce in Italia, in cui gli acquirenti sembrano pronti ad adottare la nuova modalità di shopping digitale. Il problema principale rimane la competitività delle imprese italiane a causa di scarsi finanziamenti. Regno Unito, Germania e Francia hanno in mano il 60% del mercato e-commerce B2C a livello europeo. Le loro aziende e-commerce ricevono finanziamenti di centinaia di milioni di euro a confronto degli appena 5 milioni di euro in Italia. Se non si cambia rotta, si rischia di perdere una buona fetta di mercato dell’e-commerce italiano in mani straniere.

Simone Catania

Mi occupo di comunicazione e marketing digitale per il dominio .SRL dedicato alle Srl italiane e scrivo su news.srl di innovazione e digitalizzazione per le aziende.

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