Società digitale

Le regole di un’app di successo?

Accurata preparazione, applicazione di efficaci tool promozionali e misurazione delle performance.

Non tutti sanno che dietro la diffusione e il successo di una mobile app c’è un minuzioso lavoro di preparazione dei tool promozionali e di misurazione delle loro performance, oltre che significanti investimenti. Questo lavoro sfrutta metriche che coinvolgono diverse fasi della filiera produttiva e distributiva legata ai software. Vediamo quali sono i passaggi fondamentali per ottenere il massimo successo dal vostro investimento in una mobile app.

La prima regola per il successo di una mobile app è adottare dei KPI (Key Performance Indicators). Questi restituiscono un valido feedback sull’efficacia, oltre che delle strategie promozionali, anche della relazione tra il prodotto e l’ecosistema di mercato nel quale si colloca, congiuntamente ai servizi che mette a disposizione degli utenti a cui si rivolge. È importante, quindi, investire risorse non solo per far sì che l’app venga scaricata, ma anche che continui a essere utilizzata nel tempo. Per farlo occorre destinare parte degli investimenti ad attività e progetti volti a coccolare gli utenti, fidelizzandoli.

Seconda regola fondamentale è stabilire l’efficacia dello sforzo promozionale sull’effettiva installazione del software sui dispositivi, che può essere monitorata attraverso il cosiddetto CPI (Cost Per Install).

Un altro parametro da tenere sott’occhio, per alcuni versi il più basilare tra quelli che misurano la performance della campagna, è il CPD (Cost Per Download), che viene applicato per l’appunto sul numero di app scaricate ed è importante in quanto evidenzia il ROI senza, aimè, distinguere tra traffico indotto e traffico organico, il quale può essere per esempio generato grazie alla visibilità ottenuta nelle classifiche degli store.

Spesso, però, accade che gli utenti che installano un’app sul proprio smartphone smettano poi di utilizzarla dopo poco tempo senza rimuoverla: a questo proposito, il CPE (Cost Per Engagement) può essere un valido strumento da sfruttare in ottica di retargeting di questa tipologia di utenti, in quanto riesce a sintetizzare l’efficacia delle risorse puntate sulla valorizzazione del potenziale del parco download.

L’ultima e più efficace regola è quella di utilizzare l’LTV (Life Time Value), che analizza le varie fonti di traffico e l’utilizzo della mobile app da parte dell’utente, con l’identificazione del valore o rendimento medio per singola installazione. Questo strumento è dunque in grado di costruire una user experience efficace, che rappresenta la chiave di successo di ogni buona applicazione in relazione agli ecosistemi in cui è inserita.

 

Maura Vadacca

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